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Algurt e Ghild (Italian Edition)

[PDF] Algurt e Ghild (Italian Edition) by Pierdario Galassi in Arts-Photography

Description

Work and Object is a study of fundamental questions in the metaphysics of art; notably how works relate to the materials that constitute them. Issues about the creation of works; what is essential and inessential to their identity; their distinct kinds of properties; including aesthetic properties; their amenability to interpretation; their style; the conditions under which they can go out of existence; and their relation to perceptually indistinguishabledoubles (e.g. forgeries and parodies); are raised and debated. A core theme is that works like paintings; music; literature; sculpture; architecture; films; photographs; multi-media installations; and many more besides; have fundamental features in common; as cultural artefacts; in spite of enormous surfacedifferences. It is their nature as distinct kinds of things; grounded in distinct ontological categories; that is the subject of this enquiry. Although much of the discussion is abstract; based in analytical metaphysics; there are numerous specific applications; including a study of Jean-Paul Sartres novel La Nauseacute;e and recent conceptual art. Some surprising conclusions are derived; about the identity conditions of works and about the difference; often; between what a work seems to be andwhat it really is.


#3608238 in eBooks 2012-01-18 2012-01-18File Name: B006ZGB7WS


Review
0 of 0 people found the following review helpful. Tra asperitagrave; e incantoBy maria zanichelliCardelle. micci. ballucci. chiusenda. budrigone. batecchi. liza. guzzedera. scannicciata ... questo libro egrave; fatto di parole molto intense. dal sapore antico e popolare. Leggerlo egrave; immergersi in un mondo che non cegrave; piugrave;. ma di cui chi conosce lAppennino non faticheragrave; a ritrovare qualche traccia anche oggi: i funghi fatti seccare. le "prate" di mirtilli. il maggiociondolo. i fiori della galea. la panca di legno di castagno. le case con il tetto di piagne.Con passaggi continui dal materiale allimmaginario. da misteriosi sortilegi alla frugalitagrave; del quotidiano. il racconto ci restituisce un frammento di Medioevo trasfigurato nelle avventure di Algurt e Ghild. due cercatori di funghi che vivono in un minuscolo borgo dellAlto Appennino. e di alcuni altri personaggi del luogo. E un Medioevo ancora pagano. popolato da divinitagrave; dei boschi. pozioni magiche. incantesimi e metamorfosi. sul quale perograve; si egrave; giagrave; radicato il messaggio cristiano. esemplificato qui dalla presenza di due di quegli "ospitali" di frati che punteggiavano tutta lEuropa in quei secoli. e che ne hanno segnato per sempre la civiltagrave;. Sono i "frati di Carugrave;" che danno alla gente ogni aiuto spirituale e materiale; tutti i giorni si sale al loro convento per recitare insieme il mattutino. e davanti al loro ospitale ci si puograve; imbattere in un trovatello.Non si cerchi in questa scrittura una sintassi sempre rigorosa o uninfallibile compiutezza dellintreccio; la sua cifra egrave; sicuramente linventiva linguistica. lamore per le parole. il gusto di risvegliarle. farle risuonare e rivivere. senza mai darle per scontate. Anzitutto i nomi dei luoghi. che si prestano alle piugrave; svariate etimologie: Cervaretia. Italata. il Rost. il Matall. solo per ricordarne alcuni. Anche i personaggi. appena abbozzati. restano impressi soprattutto per i loro nomi. in cui si mescolano echi epici e vernacolari (Marsilio. Vurnal. Sabello. la Beata. la Ginesia. la Willa ...).A questi personaggi basta poco per staccarsi da terra e librarsi in aria. ed egrave; essenziale conoscere le formule segrete da recitare per difendersi dagli influssi negativi di qualche essere minaccioso. Ma il fantastico potrebbe essere quasi un pretesto narrativo; la vera protagonista del racconto egrave; piuttosto la realtagrave;: le nevicate. le ricette dei cibi. gli attrezzi di uso quotidiano. la festa che i paesani attendono ogni anno con impazienza. E poi tantissimi alberi. che popolano il racconto dallinizio alla fine. e -come sa chi vive in Appennino- non sono certo uno sfondo di maniera ma i veri compagni di viaggio delluomo. lambiente concreto in cui si snoda la vita di ogni giorno: faggi. castagni. aceri. carpini. noccioli. ontani. pioppi. ornelli. ciliegi. salici. cerri. pruni...Egrave; un mondo arduo e rudimentale. quello di Algurt e Ghild. dominato da una natura talvolta inclemente ("quellinverno congelograve; i cuori e gli animi"); ma non manca di una sua poesia: a quellepoca "i cantici erano veramente soavi e si spandevano per tutta la vallata ristorando le creature".Alla fine. un dono inaspettato sorprende il lettore: alcuni disegni che con tratti minuti. precisi. intensissimi illustrano qualche scena del racconto. sospesa tra asperitagrave; e incanto: una manciata di casupole di muri a secco strette le une alle altre; addormentarsi su una sedia in cucina davanti al camino dove brucia la legna; il desinare in due scodelle sul tavolo di legno; e poi ancora tanti alberi: alberi dinverno. spogli. con i rami nudi e scuri che si torcono verso lalto e le radici robuste saldamente attaccate al terreno.

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