Capo Verde egrave; un racconto intenso; magmatico; pregno di topoi esistenziali che intercettano nel mare la loro cifra piugrave; autentica.Il mare; metafora incarnata; sradicamento dellrsquo;umano dalla sua presunta stabilitagrave; ontologica: increspature e onde minacciose; mareggiate e bonaccia; pacifica distensione acquatica e sommovimento duro e profondo; mai la purezza della stasi nel suo implodere nella noia o nel suo impennarsi nella beatitudine; che in questa vita; in questa carne; in questo fango mescolato alle stelle; non ci puograve; mai essere consegnata.Emilio Bergonzi cuce sullrsquo;acqua una storia di vita e di morte; di uscita da seacute;; per ritrovarsi nella condivisione della propria fragilitagrave; nel segno dellrsquo;amore.Il protagonista abbandona la propria famiglia; ormai stanco di una vita che continua a ripiegarsi su se stessa; e approda a Capo Verde. Il tempo biologico egrave; ldquo;solo un dettagliordquo; rispetto al tempo progettuale; alla pienezza dellrsquo;ora cui ancorare il senso di tutta una vita. Forse; egrave; allora proprio questo il passaggio chiave del racconto:laquo;Se ti poni un traguardo; ad esempio rendere abitabile questa catapecchia; la fine sembra piugrave; lontana; non ti senti vecchio; non ti senti finito; percheacute; ogni giorno vedi quello che ancora ti manca da fare per completare lrsquo;opera. Egrave; come camminare in montagna: vedi la vetta e sai che egrave; lagrave; che devi arrivare; fai fatica; sudi; ti chiedi chi te lrsquo;abbia fatto fare; ma poi continui e fai di tutto per arrivare. Il tempo che ci impiegherograve; egrave; solo un dettaglio e; se vuoi; neanche molto importanteraquo;.Fabio Gabrielli
2016-04-18 2016-04-18File Name: B01EH0DJ7Y
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