Da Zaha Hadid alle avanguardie dellarchitetturaChe direzione ha preso l’architettura negli ultimi vent’anni? Cosa c’è dietro le strutture biomorfe che si diffondono in ogni angolo del mondo? Architettura Post-Decostruttivista tenta di rispondere a queste domande attraverso una prospettiva critica basata sulla nozione di complessità . Il testo esplora l’itinerario di ricerca seguito al decostruttivismo partendo dall’opera di Zaha Hadid (Pritzker Price; Artista per la Pace UNESCO; architetto più menzionato in rete 2013); cruciale nel superamento del paradigma cartesiano e i cui caratteri di molteplicità ; simultaneità ; intreccio e dinamismo sono chiavi di lettura essenziali del presente. Nonostante profonde contraddizioni; Hadid irrompe nel panorama ipercodificato dell’architettura occidentale rigenerandone il linguaggio e orientando la ricerca internazionale verso una spazialità complessa (cumplexus: intessuto insieme); ibrido di codice storico e origine biologica. Da questo stile; arricchito da nuovi protagonisti come DMAA; Plasma Studio; Stefano Boeri; Tom Wiscombe e UNStudio; emerge una figura instabile e vitale che porta alla ribalta un paradigma perduto tutt’altro che inedito.LAUTORE: Mario Coppola (1984); architetto; completa un master al Politecnico di Milano e lavora presso lo studio Zaha Hadid Architects di Londra su numerosi progetti in diversi periodi. Componente del comitato di redazione della rivista Bloom; nel 2014 diviene dottore di ricerca con una tesi sull’architettura post-decostruttivista dalla prospettiva della complessità di Edgar Morin; secondo il quale tale lavoro “apre nuove prospettiveâ€. Sugli stessi temi ha scritto numerosi saggi; tenuto lezioni presso diverse università ed ha partecipato a convegni nazionali e internazionali. Tuttora Mario è professore a contratto presso il DiARC di Napoli e; accanto all’attività di ricerca; ha realizzato numerosi progetti volti a una spazialità continua; dinamica ed ecologica.
2015-12-22 2015-12-22File Name: B019P2PMU6
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